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Vulcani spiegano estinzione di massa di 252 milioni di anni fa

Un'intensa attività vulcanica su scala planetaria provocò la cosiddetta "Grande moria" di 252 milioni di anni fa, che quasi estinse gli animali degli oceani e della terraferma. KEYSTONE/AP/SANTIAGO BILLY sda-ats

(Keystone-ATS) Emerge dalle rocce vulcaniche della Cina meridionale la prima istantanea di una delle più grandi estinzioni di massa, la cosiddetta “Grande moria”, avvenuta 252 milioni di anni fa, alla fine del Permiano.

Da un punto di vista geologico è stata straordinariamente rapida. In appena 30’000 anni si estinsero il 90% degli animali degli oceani e i rettili della terraferma.

Lo dimostra lo studio pubblicato sulla rivista Geological Society of America Bulletin, coordinato dall’Accademia Cinese delle Scienze, con Shen Shuzhong, in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology (MIT), il Museo Nazionale di Storia Naturale di Washington e l’Università canadese di Calgary.

A provocare l’estinzione di massa, secondo lo studio, fu un’intensa attività vulcanica su scala planetaria. Lo studio è basato sull’analisi di sette strati di roccia vulcanica nella regione autonoma cinese di Guangxi, che conserva ancora le tracce dell’evento, come i fossili di molti organismi marini.

Secondo gli autori, furono diversi i fattori, tutti innescati dalle eruzioni, che insieme resero la vita impossibile sul pianeta: piogge acide, diminuzione dell’ossigeno negli oceani, accumulo di gas tossici e metalli pesanti nell’atmosfera.

Un altro elemento destabilizzante fu l’emissione di grandi quantità di gas serra, come anidride carbonica e metano che, stimano i paleontologi, provocò nel periodo dell’estinzione di massa un aumento delle temperature di circa 10 gradi centigradi.

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