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Trinidad e Tobago unico Paese sulla lista nera dell’OCSE

La Svizzera ha raggiunto gli obbietti fissati dall'OCSE sda-ats

(Keystone-ATS) Trinidad e Tobago è l’unico Paese a figurare sulla lista nera degli Stati che non cooperano nella lotta contro l’evasione fiscale. Dal canto suo, la Svizzera ha “ampiamente raggiunto gli obiettivi”.

Lo fa sapere oggi l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), che presenterà tale “black list” durante il vertice del G20 in programma i prossimi 8 e 9 luglio.

Trinidad e Tobago si trova sempre nella categoria dei cosiddetti “Paesi non cooperativi”, visto che “non è stato in grado di dimostrare progressi che consentono un cambiamento di statuto”, ha precisato in una nota odierna l’OCSE, che è stata incaricata di stilare una lista nera dei paradisi fiscali.

Stando all’organizzazione, un solo altro Paese soddisfa solo “parzialmente” i suoi obblighi in materia di lotta all’evasione, le Isole Marshall.

Svizzera giudicata bene

Panama – al centro di uno scandalo mondiale l’anno scorso dopo la rivelazione dei cosiddetti “Panama Papers” – figura invece nella categoria dei Paesi che “rispettano ampiamente” i criteri, accanto ad Andorra, Emirati Arabi Uniti, Libano, Guatemala, Vanuatu e Samoa.

Per quanto riguarda la Svizzera, essa si trova nella categoria dei Paesi che hanno “ampiamente raggiunto” gli obiettivi prefissati dall’organizzazione, assieme a Stati Uniti, Regno Unito e Germania.

Per evitare di figurare sulla lista nera e di essere additati dalla comunità internazionale, i Paesi “minacciati” hanno moltiplicato nelle ultime settimane i contatti con l’OCSE, al fine di dimostrare il rispetto di almeno due criteri su tre stabiliti dal Forum globale sulla trasparenza e sullo scambio di informazioni in questioni fiscali.

Tre criteri

Il primo criterio è l'”ampio” rispetto delle regole concernenti lo scambio di informazioni su richiesta. Il secondo è l’impegno ad applicare gli standard sullo scambio automatico di informazioni, che entreranno in vigore nel 2018.

Il terzo criterio consiste, dulcis in fundo, nel partecipare a una convenzione multilaterale di assistenza reciproca o a una rete di scambi sufficientemente ampia da consentire scambi su richiesta o automatici. L’OCSE presenterà la sua valutazione nel corso del summit del G20 che si svolgerà ad Amburgo i prossimi 8-9 luglio.

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