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TA-Swiss auspica regolamentazione chiara per droni civili

In Svizzera volano già almeno 100'000 droni. KEYSTONE/AP/MICHAEL SOHN sda-ats

(Keystone-ATS) Il quadro normativo per l’utilizzo di droni in ambito civile deve essere più trasparente. Lo sostiene uno studio dell’Università di scienze applicate di Zurigo (ZHAW), che raccomanda miglioramenti alla regolamentazione dei velivoli comandati a distanza.

Le basi legali che consentono di valutare la sicurezza tecnica dei droni civili devono essere rivalutate, indica in una relazione presentata oggi la Fondazione per la valutazione delle scelte tecnologiche (TA-SWISS), che ha commissionato lo studio. In particolare, è opportuno introdurre chiaramente la definizione di drone e creare un sistema nazionale di registrazione degli apparecchi telecomandati a distanza.

Tra le raccomandazioni, TA-SWISS consiglia inoltre di introdurre delle linee guide per la formazione dei piloti, delle informazioni chiare sull’utilizzo di droni nelle zone da proteggere “sotto l’egida dell’Ufficio federale dell’ambiente” e per la tutela della sfera privata.

La Confederazione dovrebbe “promuovere e assicurare il finanziamento di una zona nazionale per i collaudi”, indica la Fondazione, aggiungendo che la Svizzera deve trarre vantaggio dal contesto internazionale. TA-SWISS ritiene che non si debbano “prendere alla lettera e nella loro totalità le prescrizioni europee in materia”, ma soppesare gli interessi per non danneggiare gli attori svizzeri.

Nella Confederazione vengono venduti 22’000 droni all’anno e oltre 100’000 apparecchi popolano già il cielo, si legge nel rapporto.

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