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SZ: scagionato automobilista incastrato da dash cam

La dash cam di un cittadino qualsiasi non può sostituirsi ai radar, ha deciso il Tribunale cantonale svittese. KEYSTONE/JEAN-CHRISTOPHE BOTT sda-ats

(Keystone-ATS) Il Tribunale cantonale di Svitto ha dato ragione a un automobilista pizzicato per eccesso di velocità dalla dash cam – una telecamera da cruscotto installabile all’interno dei veicoli – di un maestro conducente.

In prima istanza era stato condannato a una pena con la condizionale di 50 aliquote giornaliere da 120 franchi l’una.

Stando a una sentenza del 20 giugno pubblicata ieri, le immagini filmate col dispositivo non hanno valore giuridico, in quanto non sono state realizzate dalla polizia.

Il tribunale ha inoltre messo in evidenza che l’uomo, il quale circolava a circa 140 chilometri orari in un tratto dove il limite è di 120 km/h, non ha disturbato il maestro di scuola guida. Nel caso concreto dunque, quest’ultimo non aveva motivo di riprendere il traffico.

Il verdetto ribalta quanto deciso precedentemente dal tribunale distrettuale, secondo cui l’automobilista, che ha poi fatto ricorso, si era reso colpevole di numerose infrazioni della Legge federale sulla circolazione stradale (LCStr). Il fatto era avvenuto nell’autunno del 2015, mentre l’uomo guidava sull’autostrada A4 in direzione di Küssnacht (SZ) e stava superando un altro veicolo.

Stando alla massima istanza cantonale, il conducente non può essere condannato, dato che non esiste altra prova della sua infrazione al di fuori delle immagini della dash cam, inutilizzabili in tribunale. I giudici d’appello hanno stabilito che il maestro ha persino contravvenuto alle disposizioni in materia di protezione dei dati.

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