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Swiss Re stima i costi delle catastrofi a circa 3 miliardi dollari

Per l'esercizio trascorso Swiss Re prevede esborsi di 2,9 miliardi di dollari per catastrofi naturali e di origine umana. KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) Per l’esercizio trascorso Swiss Re prevede esborsi di 2,9 miliardi di dollari per catastrofi naturali e di origine umana. Sul solo quarto trimestre la fattura dei danni complessivi è stata di 1,3 miliardi di dollari, comunica oggi il gigante della riassicurazione.

Nel periodo ottobre-dicembre gli incendi di Camp e Woosley in California rischiano da soli di presentare una fattura di 375 milioni per Swiss Re. I danni provocati dai due roghi, divampati a inizio novembre e durati oltre una settimana, hanno causato costi complessivi di 16 miliardi di dollari per gli assicuratori di tutto il mondo, secondo Swiss Re.

Su diverse zone del globo si sono abbattuti anche cicloni tropicali: Swiss Re stima che i danni causati dall’uragano Michael nell’ottobre scorso le costeranno circa 150 milioni di dollari, la fattura dei tifoni Jebi e Trami in Giappone si attesterà a 320 milioni. Sull’intero settore assicurativo i due fenomeni hanno pesato rispettivamente con 8,5 miliardi e 12 miliardi di dollari.

Inoltre la perdita di un satellite, un grande incendio a un impianto industriale in Germania e un ulteriore aumento dei costi stimati per l’inondazione della diga di Ituango in Colombia hanno generato oneri per 300 milioni di dollari.

Il riassicuratore zurighese stima d’altra parte per il 2018 l’ammontare totale delle perdite assicurate su scala mondiale a 81 miliardi di dollari, secondo i risultati preliminari del suo studio Sigma. Per il 2017 erano calcolati 144 miliardi.

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