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Papa rimuove altri due vescovi cileni

"Demoni vestiti da sacerdoti": veglia di protesta per le vittime di abusi sessuali da parte di membri della Chiesa cattolica a Santiago del Cile. Keystone/AP/ESTEBAN FELIX sda-ats

(Keystone-ATS) Papa Francesco continua il repulisti nella Chiesa cilena, travolta anche nelle sue gerarchie dalla scandalo della pedofilia. Il Papa ha rimosso oggi altri due vescovi, entrambi coinvolti in indagini per abusi.

Si tratta del vescovo di San Bartolomé de Chillan, il monsignor Carlos Eduardo Pellegrin Barrera, e di quello di San Felipe, mons. Cristian Enrique Contreras Molina. In entrambi i casi, al loro posto il Papa ha nominato amministratori apostolici ‘sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis’, fino a nuova decisione.

Per la diocesi di San Bartolomé de Chillan, il Papa ha nominato amministratore apostolico padre Sergio Hernan Perez de Arce. Per quella di San Felipe, padre Ortiz de Lazcano Piquer, vicario giudiziale di Santiago del Cile.

Barrera, 60 anni, ex rettore del Collegio del Verbo Divino, era stato indagato nel 2011 dalla procura generale dopo una mail anonima, che però si diceva inviata da un ex studente, che lo accusava di abusi sessuali. Il messaggio faceva riferimento all’assunzione di alcool da parte dei religiosi, al loro orientamento sessuale e si menzionavano festini “con studenti di età non superiore a 17 anni”. Inoltre, si parlava di due studenti che si sarebbero suicidati in giovanissima età, al centro di possibili abusi; così come della condotta impropria con studenti e lavoratori di almeno altri tre sacerdoti.

Per quanto riguarda Contreras Molina, 72 anni, è uno dei sette vescovi che compaiono nell’ultimo censimento della procura nazionale sui casi di azioni penali per presunti reati legati ad abusi sessuali nella Chiesa cattolica. Il fascicolo a suo carico, rubricato per “crimini contro l’ordine della famiglia, la moralità pubblica e l’integrità sessuale”, è stato aperto il 28 giugno a seguito di una denuncia ed è stato assegnato al procuratore della Repubblica di San Felipe, Alejandro Bustos. Poi, il 6 settembre, il caso è stato inviato al procuratore regionale di Rancagua, Emiliano Arias.

Dopo che praticamente l’intero episcopato cileno – durante l’incontro di maggio in Vaticano in seguito alle indagini ordinate dal Pontefice sul ‘caso Barros’ e ai suoi colloqui con le vittime del prete abusatore Fernando Karadima – ha rassegnato le dimissioni dinanzi al Papa, salgono così a sette i vescovi del Paese finora destituiti da Bergoglio.

Intanto, l’ex vescovo di Jalandhar, in India, Franco Mulakkal, accusato da una suora di averla ripetutamente violentata, è stato arrestato questo pomeriggio (alle 17.00 ora locale) in Kerala al termine del terzo interrogatorio consecutivo condotto dalla Polizia sul caso. Lo scrive sul suo sito online il quotidiano Hindustan Times. Mons. Mulakkal, che ieri era stato sollevato dal Pontefice dai suoi incarichi, è il primo vescovo cattolico arrestato in India con l’accusa di abusi sessuali. Entusiasmo per la notizia tra le consorelle dell’accusatrice, ed esponenti di altri ordini religiosi che da quasi due settimane manifestavano pubblicamente a Kochi, chiedendo giustizia.

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