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Max Havelaar: crisi drammatica in Africa

Max Havelaar parla di crisi drammatica in Africa. KEYSTONE/WALTER BIERI sda-ats

(Keystone-ATS) Nel 2019 Max Havelaar ha migliorato le proprie vendite del 2,5% a 814 milioni di franchi, cifra che corrisponde a 94 franchi spesi in prodotti Fairtrade per abitante in Svizzera. Adesso la crisi del coronavirus pesa però in maniera drammatica sul lavoro in Africa.

Il settore delle piantagioni africane di fiori è il più colpito dalla crisi nell’ambito del commercio equo e solidale. Il Covid-19 ha fatto crollare le vendite del 90%, si legge in un comunicato odierno di Max Havelaar pubblicato a margine del bilancio annuale. Molte realtà hanno licenziato la metà degli impiegati e sono minacciate di fallimento.

La fondazione cerca di fornire aiuti d’urgenza alle famiglie dei lavoratori minacciate dalla fame, utilizzando fondi solitamente destinati a educazione e difesa dei diritti delle donne, oltre che all’aumento dei salari minimi.

In totale, 59’000 dipendenti sono toccati dal problema in Africa. Il sistema Fairtrade International ha annunciato misure di salvataggio di tre milioni di euro, a cui Max Havelaar partecipa con 360’000 franchi. La fondazione fa appello alla solidarietà dei consumatori in favore dei lavoratori africani, in particolari quelli legati a piccole realtà produttive.

Gli unici settori del commercio sostenibile che sembrano reggere alla crisi del coronavirus sono quelli del caffè e delle banane, che fanno segnare addirittura una lieve crescita. Il 2020 si annuncia comunque difficile, si legge nella nota. “Contiamo sul sostegno di commercianti al dettaglio, grandi marche, grandi distributori e consumatori”, sottolinea il CEO della fondazione, Renato Isella.

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