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L’Iran chiude al dialogo con Trump, ‘ritardato mentale’

Alla Casa Bianca sono "affetti da ritardo mentale", ha dichiarato in tv il presidente iraniano Hassan Rohani. KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) È sempre più duro lo scontro verbale tra Iran e Stati Uniti.

All’indomani delle nuove sanzioni americane che hanno preso di mira anche la Guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, arriva la secca replica di Teheran, che dopo queste misure “oltraggiose e stupide” dichiara “chiusa in modo permanente la via della diplomazia con l’amministrazione Trump”.

Alla Casa Bianca, ha detto il presidente Hassan Rohani in diretta tv, sono “affetti da ritardo mentale”, usando un’espressione già rivolta in passato contro Trump proprio da Khamenei.

“Ogni attacco dall’Iran all’America provocherà il suo annientamento”, ha risposto durissimo via Twitter il presidente americano, definendo “ignoranti e offensive” le dichiarazioni di Rohani.

Parole “immature e infantili” anche per il segretario di Stato Mike Pompeo, che ribadisce al contempo la “fermezza” di Washington. Ai faccia a faccia al G20 di Osaka sulla crisi nel Golfo, tra cui quello probabile di Trump con il presidente russo Vladimir Putin, si arriva quindi con la tensione alle stelle.

Un monito agli Usa è arrivato proprio da Mosca, che ha definito le nuove sanzioni “sconsiderate” e “destabilizzanti”. E anche la Cina sollecita “calma e moderazione”, avvisando Washington che “applicare ciecamente la massima pressione non aiuterà a risolvere il problema”.

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