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Francia: Corte contro estradizione Haradinaj in Serbia

La Corte d'appello di Colmar, in Francia, ha respinto la richiesta di Belgrado per l'estradizione in Serbia di Ramush Haradinaj, l'ex premier kosovaro ed ex leader dell'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck). Foto d'archivio. KEYSTONE/AP/JEAN-FRANCOIS BADIAS sda-ats

(Keystone-ATS) La Corte d’appello di Colmar, in Francia, ha respinto la richiesta di Belgrado per l’estradizione in Serbia di Ramush Haradinaj.

L’ex premier kosovaro ed ex leader dell’Esercito di liberazione del Kosovo (Uck) vi è accusato di crimini di guerra commessi contro la popolazione serba a fine anni Novanta, durante il conflitto armato in Kosovo.

I giudici hanno al tempo stesso annullato il divieto di lasciare la Francia per Haradinaj, che può così fare ritorno in Kosovo.

“La battaglia è stata vinta. Ora sono libero. Vado a Strasburgo a riprendermi il passaporto e spero di tornare già oggi in Kosovo”, ha detto Haradinaj dopo la sentenza. “Si sono persi quattro mesi, il tempo è prezioso”, ha aggiunto l’ex leader dell’Uck, secondo quanto riferito dai media serbi.

Haradinaj, 48 anni, era stato arrestato lo scorso 4 gennaio dalla polizia francese al suo arrivo all’aeroporto franco-svizzero di Basilea-Mulhouse su mandato di cattura internazionale emesso della Serbia nel 2004. Successivamente era stato rimesso in libertà su cauzione con l’obbligo di non lasciare la Francia in attesa della decisione sulla sua eventuale estradizione.

La Serbia accusa Haradinaj di omicidio e di gravi crimini commessi in Kosovo nel 1998 e nel 1999. Il Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia, con sede all’Aia, nel 2012 ha assolto Haradinaj, attuale presidente dell’Alleanza per il futuro del Kosovo, dalle accuse di crimini di guerra.

Nel giugno 2015 Haradinaj era stato arrestato in Slovenia, anche questa volta su mandato di cattura di Interpol richiesto dalla Serbia, ma dopo due giorni gli era stato restituito il passaporto e aveva ottenuto il permesso di lasciare il Paese.

All’inizio degli anni ’90 Haradinaj si era rifugiato in Svizzera e si era guadagnato da vivere facendo l’operaio edile, il buttafuori nelle discoteche e dando lezioni di sport a Leysin (VD). Aveva lasciato la Confederazione nel 1997 per far ritorno in patria.

Compagno d’armi di Hashim Thaci, attuale presidente del Kosovo, durante la guerra che ha imperversato nel Paese alla fine del decennio, ne è diventato in seguito avversario politico, opponendosi a qualsiasi forma di normalizzazione dei rapporti con Belgrado.

Primo ministro dal dicembre del 2004 al marzo del 2005, Haradinaj si è dimesso dopo essere stato incriminato dal Tribunale dell’Aia. Per evitare di essere arrestato in Kosovo, si è consegnato spontaneamente.

Il processo ha avuto inizio nel 2007 ed è stato caratterizzato dalla scomparsa di diversi testimoni, morti in circostanze misteriose. Procuratrice capo era allora Carla Del Ponte. Nel 2008 Haradinaj è stato scagionato. Dopo un appello e un nuovo arresto, è stato nuovamente giudicato e assolto nel 2012.

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