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E-bike: upi, non sottovalutare spazio frenata

(Keystone-ATS) L’anno scorso oltre 300 gravi incidenti in Svizzera hanno visto coinvolte e-bike, un nuovo record negativo. Tra le principali cause figura la velocità elevata, che comporta uno spazio di frenata più lungo rispetto a una bicicletta convenzionale.

Lo afferma l’Ufficio prevenzione infortuni (upi), che ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sul tema.

Il numero di bici elettriche sulle strade svizzere continua a salire, si legge in un comunicato odierno. La facilità di spostamento è uno dei motivi della popolarità di questo mezzo sempre più comune.

Parallelamente alle vendite, sono cresciuti anche i sinistri, che nel 2018 hanno provocato 12 morti e 309 feriti gravi. Imputato numero uno è la velocità, che su un’e-bike può essere anche di 45 km/h, inusuale se paragonata a quella che si raggiunge con una bici normale. Le altre cause di incidente per colpa propria sono la distrazione, l’alcol e la scarsa padronanza del mezzo.

Per attirare l’attenzione sui rischi della velocità più alta e dello spazio di frenata più lungo, l’upi, insieme ad Axa, lancia ora una campagna. Nel quadro di questa operazione, in numerosi comuni svizzeri sono stati esposti una serie di manifesti per mettere in guardia dal pericolo i cittadini.

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