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Coronavirus fa soffrire ramo costruzione, appello a enti pubblici

Serve lavoro e anche i comuni devono fare la loro parte, affermano gli impresari. KEYSTONE/SALVATORE DI NOLFI sda-ats

(Keystone-ATS) Forte impatto della crisi del coronavirus sul settore della costruzione: nel secondo trimestre il fatturato del ramo scenderà (su base annua) del 6,7% a 5,1 miliardi, stando alla Società svizzera degli impresari-costruttori (SSIC) insieme a Credit Suisse.

Gli imprenditori esortano gli enti pubblici a dare loro lavoro.

La correzione più netta nel periodo aprile-giugno dovrebbe verificarsi nell’edilizia commerciale (-17%), ma il calo interesserà anche l’edilizia residenziale (-5%) e il genio civile (-7%), informa la SSIC in un comunicato odierno.

Da un sondaggio straordinario condotto dall’organizzazione emerge che a metà aprile nel settore mancava il 15% del regolare fatturato, e che il 10% della manodopera percepiva un’indennità per lavoro ridotto. La situazione è leggermente migliorata a metà maggio: -10% a livello di giro d’affari, mentre il 5% dei dipendenti era in disoccupazione parziale.

La SSIC ha pubblicato anche dati relativi al primo trimestre, che ha visto le ultime due settimane di marzo interessate dalle misure di confinamento. I ricavi sono scesi del 2% nell’insieme della Svizzera (a poco meno di 4 miliardi di franchi), con punte negative però del -14% in Romandia e del -27% in Ticino.

Il dato per l’intero Paese è stato favorito dal bel tempo di gennaio e febbraio, che ha permesso un’attività edile maggiore di quella del 2019. Nel dettaglio, l’edilizia commerciale ha subito un calo del 13%, mentre l’edilizia residenziale è ulteriormente rallentata (-8%).

Considerando solo la fase di confinamento di marzo e aprile il fatturato è diminuito del 15% nella Confederazione e del 40% nella Svizzera romanda, mentre a sud delle Alpi l’attività si è completamente arrestata.

La SSIC esorta comuni, cantoni e Confederazione a sostenere l’economia e società, intensificando i lavori. Viene in particolare chiesto uno sforzo nella pianificazione dei progetti, nelle procedure per le licenze edilizie, nell’assegnazione degli appalti e nella realizzazione dei progetti di costruzione. “Questo è fondamentale per attenuare la recessione”, afferma l’associazione. Di fatto i nuovi ordini ricevuti dai committenti pubblici sono diminuiti del 9%: un dato allarmante, secondo la SSIC.

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