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CF: qualche ripensamento al piano “Via Sicura”

Il programma "Via Sicura" subirà alcune modifiche Keystone/SALVATORE DI NOLFI sda-ats

(Keystone-ATS) Il Consiglio federale è orientato a “ritoccare” il programma Via sicura, varato dal Parlamento nel 2012 e che ha generato un bilancio sostanzialmente positivo in fatto di sicurezza stradale.

Tra il 2013 e il 2015 sono stati evitati almeno 100 morti e feriti gravi e anche nel 2016 il calo del numero di vittime ha superato la media nel raffronto pluriennale.

Il programma contiene un un pacchetto di 20 misure a livello legislativo, 17 delle quali già operative, ricorda l’Ufficio federale delle strade (USTRA). Il divieto di assumere alcolici per neopatentati e autisti di professione, l’obbligo per i veicoli a motore di circolare con luci accese anche di giorno, l’introduzione dei reati di pirateria stradale e gli interventi infrastrutturali hanno incrementato la sicurezza.

Un postulato della Commissione dei trasporti degli Stati ha incaricato il Consiglio federale di effettuare una valutazione generale del programma e di proporre eventuali modifiche.

Ecco ciò che l’esecutivo suggerisce. Per quanto concerne i reati di pirateria stradale si potrebbe rinunciare a una pena detentiva minima, ridurre a sei mesi la durata minima del ritiro della patente di guida e concedere ai giudici maggiore discrezionalità nel determinare la gravità delle infrazioni.

Suggerisce anche di intervenire sulla disciplina del regresso dell’assicuratore di responsabilità civile nei casi di reato per guida in stato di ebbrezza o di pirateria stradale, ripristinando la situazione ante Via Sicura e ritornando quindi al diritto di regresso al posto dell’obbligo attualmente previsto.

Infine il Consiglio federale apre il dibattito sulla possibile rinuncia all’attuazione di due misure la cui entrata in vigore sarebbe programmata dal 2019: l’etilometro blocca-motore per le persone già sanzionate per guida in stato di ebbrezza e gli apparecchi di registrazione dei dati (scatole nere) per i conducenti a cui è stata ritirata la patente per eccesso di velocità.

In entrambi i casi – secondo il governo – i lavori preparatori hanno evidenziato come “l’investimento sia eccessivo rispetto all’utilità ottenibile”.

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