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Borsa svizzera chiude in perdita, SMI -0,79%

(Keystone-ATS) Termina in negativo l’ultima giornata della settimana per la Borsa svizzera. L’indice dei titoli guida SMI ha perso lo 0,79% a 8’874,35 punti, quello allargato SPI lo 0,76% a 10’123,34.

È stata in particolare l’ombra del terrorismo in Europa a rallentare i mercati. In Spagna due attacchi, verosimilmente sferrati dalla stessa cellula islamista, hanno provocato ieri sera fra Barcellona e Cambrils 14 morti. In Finlandia, da dove giungono ancora notizie frammentarie, diverse persone sono state colpite questo pomeriggio a coltellate in un attacco nella città di Turku. L’aggressore è stato arrestato.

Già prima dei fatti di cronaca gli indicatori borsistici erano negativi. In particolare negli Stati Uniti si registrano incertezze legate all’amministrazione del presidente Donald Trump e alla sua capacità di portare avanti l’agenda economica.

A livello europeo, è giunta la notizia che il debito pubblico italiano segna un nuovo record. A giugno quello delle amministrazioni pubbliche è stato pari a 2.281,4 miliardi di euro, in aumento di 2,2 miliardi rispetto al mese precedente.

La produzione edilizia nell’eurozona è dal canto suo calata dello 0,5% a giugno rispetto a maggio, quando era già scesa dello 0,2%. Rispetto a giugno 2016, però, è cresciuta del 3,4%, secondo dati Eurostat.

Sul mercato elvetico, solamente due titoli hanno chiuso in territorio positivo: Credit Suisse con un +0,49% a 14,38 franchi e Swiss Life con un +0,12% a 346,20. Male i restanti bancari, con UBS in contrazione dello 0,43% a 16,23 e Julius Baer dello 0,46% a 53,90. Negativi pure i rimanenti assicurativi, con Swiss Re giù dello 0,40% a 87,45 e Zurich Insurance dello 0,65% a 291,60 franchi.

Fra i difensivi di peso Nestlé risulta in flessione dello 0,49% a 80,85 franchi. I farmaceutici Roche e Novartis, che hanno perso rispettivamente l’1,15% (a 241,40) e l’1,05% (a 79,80), sono stati fra le altre cose influenzati da un’indagine avviata dal Congresso americano per fare chiarezza sugli aumenti di prezzo dei farmaci per la lotta alla sclerosi multipla. Dal 2004 i costi sono passati da una media annua di 16’000 dollari a 78’000.

Chiudono poi particolarmente pesanti Sika (-2,28% a 6’640,00 franchi), Lonza (-1,80% a 229,10), Adecco (-1,39% a 21,94) e Geberit (-1,09% a 446,50).

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