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Australiani più vecchi e diversi etnicamente, meno religiosi

Società australiana in continuo cambiamento: sempre più vecchi e meno religiosi, secondo ultimi dati (foto simbolica d'archivio). KEYSTONE/AP/RICK RYCROFT sda-ats

(Keystone-ATS) In rapido cambiamento demografico, l’Australia sta invecchiando, con un residente su sei sopra i 65 anni. La popolazione è meno religiosa e più diversificata etnicamente, in particolare sempre più asiatica, di quanto lo sia mai stata.

È il quadro offerto dal censimento 2016 i cui dati sono stati diffusi oggi dall’Australian Bureau of Statistics, secondo i quali alla mezzanotte del 9 agosto scorso la popolazione aveva superato di poco i 23 milioni e 402 mila abitanti.

Rispetto al 1966, quando la proporzione di chi aveva indicato ‘nessuna religione’ era appena lo 0,8%, si è moltiplicata fino al 29,6%, quasi il doppio del 16% registrato nel 2001. Rispetto a 50 anni fa, la proporzione degli australiani che si identificano come cristiani di varie denominazioni, è crollata dall’88,2 al 52,1%, mentre si sono moltiplicati i fedeli di religione islamica (ora al 2,6%), i buddisti (ora 2,4%) e gli induisti (1,9%).

Quasi metà della popolazione è nata all’estero o ha almeno uno dei genitori nati all’estero. Quasi un milione sono nati in Cina o in India, le maggiori fonti di immigrazione fra gli 1,3 milioni di nuovi immigrati insediatisi dal precedente censimento del 2011. Tra i residenti nati all’estero in 180 Paesi, i nati in Gran Bretagna restano i più numerosi (5% della popolazione) seguiti dai nati in Nuova Zelanda (2,5%), in Cina (2,2%), India (1,9%), Filippine e Vietnam (1,%). I nati in Italia, un tempo i più numerosi dopo britannici e neozelandesi, sono ora allo 0,8%, alla pari con i sudafricani.

L’inglese è ancora la sola lingua principale più parlata in casa (74,7%), ma vi sono 301 altre diverse lingue parlate nel Paese. La più frequente è il cinese mandarino (2,5%) seguita dall’arabo (1,4%) dal vietnamita e dal cinese cantonese (1,2% ciascuno). In forte aumento le coppie dichiarate dello stesso sesso, quasi 47 mila. Il numero di coppie maschili e femminili è circa uguale, ma le coppie composte da due femmine hanno figli in una proporzione cinque volte maggiore di quelle composte da due maschi.

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