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Allarme Onu, il pianeta rischia un apartheid climatico

Un campo di mais colpito dalla siccità in Zimbabwe. Si prevede che le nazioni in via di sviluppo soffriranno almeno il 75% dei costi dei cambiamenti climatici, nonostante il fatto che la metà più povera della popolazione mondiale generi solo il 10% delle emissioni di CO2. KEYSTONE/EPA/AARON UFUMELI sda-ats

(Keystone-ATS) Il pianeta rischia un “apartheid climatico”, in cui i ricchi hanno i mezzi per sfuggire alla fame “mentre il resto del mondo è lasciato a soffrire”.

È l’allarme lanciato da Philip Alston, relatore speciale delle Nazioni Unite sull’estrema povertà, in un rapporto che sarà presentato la settimana prossima a Ginevra al Consiglio dei diritti umani dell’Onu.

L’esperto critica le misure adottate dagli organismi delle Nazioni Unite come “palesemente inadeguate” e afferma che non salveranno la Terra dal “disastro imminente”.

L’australiano Alston fa parte di un gruppo di esperti indipendenti delle Nazioni Unite. L’avvertimento chiave del rapporto, basato sulle ultime ricerche scientifiche, è che i poveri del mondo rischiano di essere colpiti più duramente dall’aumento delle temperature e dalla potenziale penuria di cibo e dai conflitti che potrebbero accompagnare questo cambiamento.

Si prevede che le nazioni in via di sviluppo soffriranno almeno il 75% dei costi dei cambiamenti climatici, nonostante il fatto che la metà più povera della popolazione mondiale generi solo il 10% delle emissioni di CO2.

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