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Specchi nello spazio possono salvare il pianeta?

profilo in controluce di una persona con un ombrello aperto
Gli esseri umani subiscono da sempre gli effetti del clima. E se iniziassimo noi a manipolarlo? Keystone / Channi Anand

Le tecnologie per bloccare l'irraggiamento solare o ridurre il CO2 nell'atmosfera potrebbero contribuire a limitare il riscaldamento globale. Ma con quali conseguenze per società e ambiente? La Svizzera auspica una riflessione internazionale per valutare opportunità e rischi della geoingegneria.

A lungo considerata un’improbabile alternativa per frenare l’aumento della temperatura, la geoingegneria sta ritornando di attualità grazie ai progressi della scienza e, soprattutto, a causa dell’inerzia della politica. Malgrado i rapporti dei climatologi e gli appelli internazionali, le emissioni di CO2 continuano infatti ad aumentareCollegamento esterno.

Pur esprimendo forti dubbi sulla sua attuabilità, gli esperti climatici delle Nazioni Unite (IPCCCollegamento esterno) ritengono che l’ingegneria climatica possa rappresentare “una misura correttiva” temporanea. Sulla stessa linea, la Svizzera preferisce non puntare “su una rischiosa soluzione di emergenza”. Ciononostante, è necessario disporre del “più ampio margine di manovra possibile” per influire sul sistema climatico terrestre, si legge su una schedaCollegamento esterno dell’Ufficio federale dell’ambiente.

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Risoluzione svizzera all’ONU

È in questo contesto che si iscrive una risoluzioneCollegamento esterno – sostenuta da dodici paesi – che la Svizzera ha presentato al Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP). “Alcune tecnologie di geoingegneria potrebbero avere impatti globali. Chiediamo quindi di avviare un dialogo internazionale per comprenderne meglio i rischi e le opportunità e per valutare la necessità di istituire un controllo multilaterale”, spiega a swissinfo.ch Franz Perrez, ambasciatore svizzero per l’ambiente.

Durante l’assemblea plenaria dell’UNEPCollegamento esterno, attualmente in corso in Kenya, la risoluzione che chiedeva un rapporto dettagliato sulla geoingegneria è però stata ritirata. “Ci siamo resi conto che non avremmo ottenuto un consenso. Vogliamo ciononostante insistere e abbiamo già iniziato a discutere dei prossimi passi con i singoli paesi. Siamo convinti della necessità di disporre di informazioni supplementari sulla geoingegneria”, puntualizza Franz Perrez.

Aerosol nell’atmosfera e specchi nello spazio

Gli interventi di ingegneria climatica possono essere suddivisi in due categorie principali: la rimozione del CO2 dall’atmosfera (Carbon Dioxide Removal) e il controllo delle radiazioni solari che giungono sulla Terra (Solar Radiation Management, SRM).

Il primo approccio comprende la manipolazione degli ecosistemi al fine di aumentare la quantità di anidride carbonica assorbita dalla biomassa terrestre e marina. Spargendo solfati di ferro sulla superficie degli oceani, ad esempio, si favorisce la crescita delle alghe, che attraverso la fotosintesi fissano il CO2. Soluzioni più innovative prevedono l’impiego di ‘aspirapolveri’ per filtrare l’anidride carbonica dall’aria, un campo in cui si è distinta la start-up svizzera Climeworks.

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Dal canto loro, le tecnologie SRM contemplano, oltre all’installazione di specchi giganti nello spazio, l’aumento della riflettività della superficie terrestre, delle nuvole o dell’atmosfera. Tra gli interventi SRM più studiati e promettenti vi è l’immissione di aerosol nella stratosfera con l’ausilio di aerei, proiettili o palloni aerostatici. L’effetto ottenuto sarebbe paragonabile a quello di un’eruzione vulcanica.

Gli aerosol, ad esempio particelle di zolfo, sono liberati nell’atmosfera per formare una specie di schermo che riflette una parte dei raggi solari. Hughhunt

Non è solo fantascienza

Chi deciderà in merito alla tecnologia da applicare? A chi affidare la responsabilità politica e il controllo tecnico? E chi sarà chiamato a rispondere in caso di effetti collaterali imprevisti? Sono solo alcuni degli interrogativi che avvolgono la geoingegneria la quale, contrariamente alle tecniche per provocare pioggia artificiale, comporta effetti planetari e a lungo termine.

“C’è il rischio che qualcuno applichi la geoingegneria senza un controllo internazionale, ciò che ci preoccupa molto”, afferma Franz Perrez a Climate Home NewsCollegamento esterno. “Alcuni stanno già sperimentando la SRM e la ricerca scientifica sta avanzando. Non possiamo più chiudere gli occhi e dirci che si tratta solo di fantascienza”.


Modificare il tempo e il clima, alcuni esempi

1877: un ricercatore americano propone di modificare la direzione della corrente oceanica Kuroshio attraverso lo Stretto di Bering. Scopo: aumentare le temperature dell’Artico di circa 15°C.

1929: un fisico tedesco suggerisce di installare specchi giganti su una stazione spaziale per concentrare l’irraggiamento solare sulla superficie terrestre e rendere abitabile l’estremo nord del pianeta.

1945: per il direttore dell’Unesco, l’esplosione di bombe atomiche sopra alle regioni polari causerebbe un aumento della temperatura dell’oceano Artico e un riscaldamento del clima nelle zone temperate settentrionali.

1967-1972: durante la guerra del Vietnam, l’esercito americano insemina le nuvole con argento iodato per prolungare la stagione monsonica.

1989: un climatologo americano ritiene che si potrebbe riflettere il 2% della luce solare con uno scudo spaziale situato nell’orbita terrestre.

2006: un chimico olandese propone di immettere particelle di zolfo nella stratosfera per assorbire parte dei raggi solari e far abbassare la temperatura della terra.

2010: ricercatori dell’Università di Ginevra riescono a creare pioggia artificiale grazie a un laser in grado di condensare le gocce d’acqua nell’atmosfera.


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