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GB: May attacca, orribile il comportamento dello staff Oxfam

La premier conservatrice britannica Theresa May (foto d'archivio). KEYSTONE/AP PA/NIALL CARSON sda-ats

(Keystone-ATS) Sceglie l’attacco frontale contro Oxfam Theresa May. La premier conservatrice britannica ha definito “orribile” il comportamento degli operatori umanitari coinvolti nello scandalo sessuale di Haiti, su cui oggi sono emersi nuovi dettagli inquietanti.

Secondo l’inchiesta interna dell’organizzazione realizzata nel 2011 e pubblicata con alcuni ‘omissis’, tre degli uomini accusati di sfruttamento sessuale sull’isola devastata dal terremoto nel 2010 avevano anche minacciato fisicamente un collega per assicurarsi il suo silenzio sulle loro condotte illegali. Il tentativo di trasparenza fatto dalla ong finita nel fango delle polemiche per il momento ha quindi sortito l’effetto contrario, alimentando un vero e proprio scontro politico nel Regno Unito.

In un durissimo intervento la leader Tory ha detto che quanto emerso è ben al di sotto degli standard richiesti alle associazioni di volontariato con cui collabora il governo britannico. May ha chiesto anche che vengano rivelate le procedure di salvaguardia delle varie organizzazioni e resta dell’idea che Oxfam abbia molta strada da percorrere per riconquistare la fiducia perduta. Tutto questo non è di buon auspicio per il futuro dell’ong, che già si è vista sospendere i fondi in arrivo dal governo di Londra e deve ora passare attraverso una serie di inchieste pubbliche con effetti potenzialmente dirompenti.

Nello scontro intanto si sono inseriti anche altri leader politici, come la combattiva Nicola Sturgeon. La ‘first minister’ scozzese teme infatti che lo scandalo sessuale possa diventare una “copertura” per tagliare i fondi britannici agli aiuti internazionali. Sturgeon, da tempo in rotta con Londra su vari fronti a partire dalla Brexit, ha precisato che ci deve essere la tolleranza zero nei confronti di abusi e molestie ma allo stesso tempo teme che possano prevalere le voci polemiche degli esponenti Tory di Westminster pronti a tagliare i soldi pubblici per i Paesi più poveri.

Non sembra al momento essere di grande aiuto il tentativo di trasparenza messo in campo da Oxfam. L’organizzazione ha pubblicato la sua relazione interna su Haiti nello sforzo di superare le grandi difficoltà. Ci sono però una serie di importanti dettagli mancanti, come ad esempio i nomi di quelli che hanno subito una azione disciplinare o sono stati allontanati. Si sa che sette impiegati hanno lasciato Oxfam in seguito ai loro comportamenti sull’isola caraibica. Uno è stato rimosso dal suo incarico e tre si sono dimessi per essere andati con donne locali ridotte a prostituirsi negli ambienti dell’organizzazione. Altri due sono stati allontanati per intimidazioni, uno di loro scaricava anche materiale pornografico, e un ultimo è stato cacciato per non avere tutelato lo staff.

Nel rapporto si dice però che Roland van Hauwermeiren, il belga ex responsabile degli aiuti nel Paese caraibico, al centro dello scandalo sessuale, aveva raggiunto un accordo con Oxfam: grazie alla sua collaborazione nell’inchiesta ha potuto lasciare l’ong senza subire conseguenze, nonostante avesse ammesso di aver pagato per prestazioni sessuali le abitanti di Haiti e non fosse riuscito a “tutelare” i suoi colleghi, in particolare le donne.

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