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Pesante rovescio a Ginevra per gli anti-frontalieri

le parti des Verts
I candidati dei Verdi Marjorie de Chastonay, Antonio Hodgers (al centro) e Yvan Rochat festeggiano la nuova primavera elettorale del loro partito dopo lo scrutinio di questa domenica. Keystone

Al primo turno delle elezioni generali nel cantone di confine con la Francia, la destra sovranista perde terreno a favore dei partiti tradizionali, in particolare di sinistra. Una tendenza visibile in altri cantoni della Svizzera romanda. 

Il politologo Pascal Sciarini lo aveva pronosticato all’inizio di questo mese: i tre schieramenti politici che si contendono l’elettorato di destra rischiano di cannibalizzarsi tra di loro. Il primo turno delle elezioni ginevrine conferma chiaramente questa previsione per quanto riguarda il parlamento cantonale.  

Il riflusso della destra viene sottolineato da tutti i quotidiani della regione. “Colpisce il pesante insuccesso del MCG [Movimento dei cittadini ginevrini] e dell’UDC [Unione democratica di centro]. Era chiaro che il movimento anti-frontalieri sarebbe stato indebolito dalla concorrenza del nuovo partito Genève en Marche, creato da Eric Stauffer [fondatore dello stesso MCG]. Ma non al punto da perdere 9 seggi. Il declino dell’UDC, che ne perde 3 e scende al 7,3%, è più sorprendente perché i partiti nazionalisti stanno guadagnando posizioni in tutta Europa”, scrive la Tribune de Genève, che parla di un “rovesciamento spettacolare”. 

Per Le Temps, si tratta di una normalizzazione del Cantone. “Queste elezioni celebrano in qualche modo il ritorno di Ginevra in Svizzera. Questa Repubblica, così spesso criticata nella Confederazione per la sua propensione a ispirarsi alla Francia, anche nei suoi costumi politici fatti di scontri e vanità, assomiglia un po’ di più a un cantone svizzero”. 

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Il Courrier de Genève, l’unico quotidiano di sinistra della Svizzera romanda, accoglie con favore il declino populista e osserva: “Questo declino dei partiti che stigmatizzano i residenti frontalieri e i rifugiati è gratificante. Con un grande svantaggio: paradossalmente, la sconfitta del MCG si spiega in parte con il successo del suo tema preferito, la preferenza cantonale, che si è banalizzato fino al disgusto. A sinistra come a destra”. 

Una sfida per l’intera classe politica 

I frontalieri possono ora sperare di non figurare più come i capri espiatori dei problemi politici ginevrini? Questo dipenderà dalla situazione economica e soprattutto dalla capacità dei partiti tradizionali, rafforzati dalle elezioni di domenica, di trovare soluzioni comuni per portare avanti i grandi progetti del Cantone, ritiene Pascal Sciarini. 

Il partito dei Verdi, il grande vincitore a sinistra, si è espresso allo stesso modo: “Mentre gli estremi si stanno indebolendo, i partiti tradizionali stanno riprendendo il loro posto. Oggi i cittadini hanno lanciato un appello in favore di una politica consensuale”. 

Nel nuovo parlamento, i partiti di sinistra e di destra dispongono di forze quasi uguali. “Se le divisioni tra sinistra e desta dovessero provocare una nuova situazione, come quella provocata dalla destra populista durante la scorsa legislatura, il MCG, anche indebolito, potrebbe mantenere un ruolo centrale o addirittura riprendere vigore tra 4 anni”, avverte Pascal Sciarini. 

Sbloccare la Grande Ginevra 

Tra le questioni che faranno la differenza, in particolare per quanto riguarda i frontalieri, vi è il progetto della Grande Ginevra, volto ad armonizzare le relazioni tra Ginevra, Vaud e i dipartimenti francesi limitrofi. Questa regione metropolitana, che si sta sviluppando organicamente, ha urgente bisogno del coordinamento delle autorità politiche competenti per alleviare le conseguenze negative della rapida crescita, tra cui gli ingorghi stradali che colpiscono la regione, la mancanza di alloggi a prezzi accessibili e le tensioni sul mercato del lavoro. 

Una questione che dovrà forse essere affrontata in primo luogo da Pierre Maudet, l’unico candidato al governo cantonale eletto al primo turno. L’ex candidato del Partito liberale radicale (PLR) al Consiglio federale potrebbe benissimo riprendere in mano il dossier relativo alla Grande Ginevra, gestito finora dal suo collega di partito, François Longchamp, che non si è ripresentato alle elezioni. Per conoscere la composizione del nuovo governo bisognerà attendere il secondo turno in programma il prossimo 6 maggio. 

Nel frattempo, questo indebolimento delle forze di destra conferma una tendenza emersa anche in altri cantoni francofoni (Vaud, Vallese e Neuchâtel) e in alcune città della Svizzera tedesca, come Zurigo e Berna. 

Traduzione di Armando Mombelli

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