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Viaggiare verso la felicità

Lina Bögli seduta alla scrivania.
"Avanti, d'ora in poi sarà la mia parola d'ordine!", scrisse Lina Bögli nel suo diario. "Avanti" fu anche il titolo che in seguito scelse per il libro di viaggio che ebbe un grande successo. Zentrum Lina Bögli

Lina Bögli sembrava predestinata a una vita da povera contadina in Svizzera. Ma lei prese una via completamente diversa: lottò per una vita indipendente lontano da casa. La descrizione del suo viaggio decennale in giro per il mondo fu un successo.

Nel luglio 1892, al porto di Trieste, mentre attende la nave con cui effettuare la prima parte del suo giro del mondo, Lina BögliCollegamento esterno è assalita dalla paura. Si dice che non sarebbe troppo tardi per mandare all’aria il suo progetto insensato e tornare a casa. In Svizzera, in ogni caso, nessuno sa nulla dei suoi piani. Dunque, non deve temere alcuna beffa. Ma quando è immersa in quei pensieri, l’impiegato della compagnia di navigazione le dà il nome del piroscafo con il quale inizierà il suo viaggio decennale: “Avanti”. Allora i suoi timori svaniscono in un baleno.

Centro Lina Bögli

Il nuovo Zentrum Lina Bögli Collegamento esternosarà inaugurato l’11 maggio 2019. Situato nel vecchio granaio di Herzogenbuchsee, nel cantone di Berna, contiene una mostra sulla vita e sul viaggio della scrittrice. Sono anche raffigurate altri personaggi femminili dell’ambiente e del tempo di Lina Bögli ed è tracciato il percorso del movimento per i diritti delle donne fino ai nostri giorni.

“Il mare non mi spaventa più, la folla di estranei non mi intimidisce più, mi sento entusiasmata da un nuovo coraggio, perché credo fermamente che in questo momento decisivo Dio mi ha trasmesso il suo ordine di andare avanti. Mi sento come se non avessi più nulla da temere e di certo non esiterò più. Avanti, d’ora in poi sarà la mia parola d’ordine!”

In quel momento Lina Bögli ha 34 anni e ha già trascorso quasi metà della vita fuori dalla Svizzera. Ciò nonostante, la nuova avventura le incute rispetto, perché ha solo i soldi per finanziare la prima tappa del suo viaggio, che dall’Italia la porta sino al Mar Rosso, poi allo Sri Lanka e all’Australia. Lì arriverà con cinque sterline in tasca e dovrà trovare rapidamente un lavoro. Più tardi, attraverso la Nuova Zelanda, le Samoa e le Hawaii, tutto il Pacifico fino all’America, che percorrerà da ovest a est, fino al Canada e infine ritorno in Europa. Esattamente dieci anni dopo, il 12 luglio 1902, arriva a Cracovia, in Polonia, da dove si era messa in cammino per il mondo.

vecchia fattoria.
Lina Bögli nacque in questa fattoria nel cantone di Berna. Zentrum Lina Bögli

Tenace, risoluta e sicura di sé

Il suo primo libro è dedicato a questo viaggio e, naturalmente, è intitolato “Vorwärts” (Avanti). È anche il più grande successo letterario di Lina Bögli. Sulla base dei suoi appunti di diario scrive un romanzo sapientemente composto di lettere, in cui descrive a un’amica del paese natale la sua vita durante il decennio di viaggi in giro per il mondo.

È un viaggio lento. Lina Bögli non ha risparmi, deve lavorare per finanziarsi. Come insegnante qualificata e poliglotta, che ha lavorato per molti anni anche per una famiglia principesca polacca, è ben attrezzata per trovare lavoro in scuole private o presso famiglie ricche.

Cresciuta ad Oschwand, un casale nell’Alta Argovia bernese, dimostra presto tenacia e determinazione. La famiglia è povera, le prospettive sono scarse. Lina sa sin da piccola che vuole diventare insegnante. Ma nel suo ceto sociale non ci si può permettere l’istruzione. Così, all’età di dodici anni, viene tolta dalla scuola e mandata come bambinaia in una famiglia di contadini nel Giura.

A diciassette anni trova lavoro presso una ricca famiglia svizzera a Napoli, dove ha accesso alla biblioteca e si immerge nella letteratura mondiale. Seguono otto anni in Polonia, dove impara, lavora per l’alta società e risparmia abbastanza da potersi finalmente permettere la formazione d’insegnante.

Precursora del movimento femminile

Cosa ha spinto una donna, non più giovanissima, a viaggiare per il mondo senza mezzi finanziari sufficienti? Aveva un buon lavoro, ma a un certo punto non le bastava più.

“Per noi donne, i limiti sono così stretti che è impossibile muoversi correttamente senza sbattervi contro. Sì, essere un uomo, questa sarebbe la libertà! Cosa farei se fossi un uomo? Farei sicuramente grandi viaggi per conoscere il mondo e la gente”.

Tuttavia, Lina Bögli ha dimostrato che questa libertà era aperta anche a una donna, a condizione di essere disposta a prenderla. In seguito, ha intrapreso un viaggio di tre anni attraverso l’Asia. A Nanchino, in Cina, le è stata offerta una cattedra di lingue tedesca e francese presso la prima università femminile del paese. Le differenze culturali erano però troppo grandi e la voglia di fare troppo piccola. Dalla sua permanenza in Asia è nato un reportage di viaggio, pubblicato nel 1915 con il titolo “Immer vorwärts” (Sempre avanti).

Per molto tempo era circolata la voce che Lina Bögli non avesse mai intrapreso quei viaggi e che i suoi libri fossero finzione. Il fatto che una donna, perdipiù povera, viaggiasse da sola per il mondo era difficile da credere. E non solo per i contemporanei. Solo quando i suoi diari sono stati scoperti negli anni ’90, i dubbi sono scomparsi.

Questi diari hanno anche fornito un’ulteriore spiegazione sul motivo della sua partenza: una burrascosa storia d’amore con un ufficiale polacco, destinata al fallimento perché non avevano i soldi per pagare la cauzione matrimoniale chiesta dall’esercito. Questa delusione ha alimentato la sua decisione.

Per noi donne, i limiti sono così stretti che è impossibile muoversi correttamente senza sbattervi contro.”

L’indipendenza come obiettivo della vita

Lina Bögli era un’attenta osservatrice del suo tempo, ma non una politica. Era turbata dalle ingiustizie sociali e anche dal fatto che come donna avesse meno voce in capitolo di un uomo. Tuttavia, non ha formulato alcuna rivendicazione politica. Eppure, il movimento per i diritti delle donne l’ha considerata una pioniera, perché con il suo stile di vita ha rotto tutta una serie di convenzioni e tabù dominanti.

La sua indipendenza era fondamentale per lei personalmente. Lo ha dimostrato non solo per tutta la sua vita, ma anche oltre. Ha organizzato tutto ciò che si doveva fare alla sua morte: dalla cerimonia funebre nell’edificio scolastico di Oschwand, al pasto dopo il funerale nella locanda. Ha anche pagato in anticipo la sua lapide. Su di essa si vede una colomba che vola sopra a un globo con la scritta: “Avanti – Verso l’alto”.

Nota: le citazioni sono tratte dal romanzo di Lina Bögli“Talofa”, il titolo con il quale è stato ripubblicato “Vorwärts”.

(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)

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