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CN: UNRWA, partecipazione CH Consiglio di sicurezza non in pericolo

Il consigliere federale Ignazio Cassis (foto d'archivio). KEYSTONE/LUKAS LEHMANN sda-ats

(Keystone-ATS) Le recenti dichiarazioni del consigliere federale Ignazio Cassis sull’UNRWA, l’agenzia dell’Onu per l’aiuto ai rifugiati palestinesi, non dovrebbero pregiudicare un’eventuale elezione della Svizzera quale membro non permanente del Consiglio di sicurezza.

Lo indica il Consiglio federale in una risposta scritta a diverse domande di consiglieri nazionali.

Alla metà di maggio, il responsabile ticinese del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), in un’intervista pubblicata da vari media, ha dichiarato che gli aiuti all’UNRWA per i profughi che da anni vivono nei campi in Giordania e Libano ostacolano la loro integrazione. Sostenendo l’Agenzia dell’Onu si mantiene viva la loro speranza di un ritorno e si alimenta il conflitto, ha detto Cassis.

Secondo articoli della SonntagsZeitung e Le Matin Dimanche, i rappresentanti dell’Onu e dei Paesi mediorientali hanno messo in discussione la candidatura della Confederazione per un seggio non permanente nel Consiglio di sicurezza dell’Onu, un obiettivo promosso dal governo già da alcuni anni.

Oltre ad irritare i Paesi mediorientali, la dichiarazioni di Cassis hanno sollevato un polverone a Berna, specie a sinistra. Nella sua articolata risposta, il Governo sostiene “che una cultura della discussione onesta è per così dire una forza della candidatura svizzera quale membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell’Onu”.

Nel suo scritto, l’esecutivo ricorda inoltre di sostenere finanziariamente l’UNRWA e la soluzione dei due Stati. Quanto alla affermazioni del capo della diplomazia elvetica, esse fanno parte dell’analisi periodica cui viene sottoposta l’attività del DFAE. Quale contribuente tra i più importanti di questa agenzia, la Svizzera intende partecipare attivamente al processo di riforma dell’UNRWA e portare le proprie riflessioni sul futuro di questa organizzazione.

Il Governo riconosce inoltre la difficile situazione in cui vivono i rifugiati palestinesi. Circa le recenti violenze nella striscia di Gaza sfociate nella morte di molti manifestanti uccisi da cecchini israeliani, la Svizzera ha condannato le violenze commesse da Israele. Tuttavia, la Confederazione si è astenuta da una condanna emessa dal Consiglio dei diritti umani durante una sessione straordinaria perché il testo della risoluzione non era “equilibrato”.

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