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Bocciatura di “No Billag” per paura fine trasmissioni

"No Billag" bocciata per paura fine SSR KEYSTONE/SALVATORE DI NOLFI sda-ats

(Keystone-ATS) Il mantenimento di un servizio pubblico forte in tutte le regioni del Paese in generale e della SSR in particolare sono state le principali ragioni che hanno portato alla bocciatura dell’iniziativa “sì all’abolizione del canone radiotelevisivo”.

Dallo studio VOTO risulta che è stata proprio la spesso citata “generazione di Netflix” a respingere in modo più chiaro il testo: tra tutte le fasce di età è stata quella dai 18 ai 29 anni a registrare la percentuale di sì più bassa (20%). La maggiore quota di voti a favore (40%) è stata rilevata tra i 40enni e i 49enni.

Il 36% di coloro che si sono invece espressi a favore di “No Billag” ha dichiarato che determinante per la loro decisione è stato il prezzo del canone. Inoltre un quarto ha anche criticato la SSR e i suoi programmi citandoli quale ragione del “sì” all’iniziativa. La libertà di consumo dei mezzi di comunicazione e l’esenzione dalle tasse sono state le argomentazioni principali per il 17% dei favorevoli al testo.

Nonostante la netta bocciatura di “No Billag”, una maggioranza del 58% ritiene che la SSR sia diventata troppo grande e debba ridurre la sua offerta. Sorprendentemente appoggia questa argomentazione una minoranza (42%) dei giovani tra i 18 e i 29 anni, mentre tra gli anziani la quota è dei due terzi.

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