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Anche la Svizzera ha le sue mamme ultrasessantenni

Adriana Iliescu, la rumena che nel 2005 ha dato alla luce una bambina all'età di 66 anni AFP

La Confederazione non fa eccezione alla tendenza diffusa delle gravidanze tardive. Dalle statistiche del 2007 è tuttavia emerso un nuovo record: per la prima volta sono diventate mamme due donne di oltre 60 anni.

Le due mamme di 61 anni, che l’anno scorso hanno portato a termine con successo la gravidanza (tra cui un parto gemellare), hanno riacceso il dibattito sui limiti naturali dei trattamenti sulla fertilità.

Nelle due donne, la cui identità non è stata resa nota, sono stati impiantati degli embrioni sviluppatisi da ovuli di una donatrice, in una clinica specializzata all’estero. La fecondazione tramite donazione di ovociti è in effetti vietata in Svizzera.

Negli ospedali di diversi paesi – tra cui Grecia, Spagna e Repubblica ceca – questo tipo di manipolazione attira numerosi pazienti, in provenienza dagli Stati europei in cui le disposizioni in materia sono più restrittive. In alcuni istituti non vi sono limiti di età e i prezzi per ogni tentativo variano tra i 4’000 e i 6’000 franchi.

Le donne che hanno superato l’età media della menopausa e che si sono sottoposte a questo trattamento sono solitamente seguite da un medico una volta rientrate in patria. Per i dottori si tratta di casi complicati, siccome i rischi legati alle gravidanze tardive sono elevati.

«Ci sono alcuni cambiamenti nell’utero che avvengono con l’età – spiega Michael Hohl, a capo della clinica ginecologica all’ospedale cantonale di Baden – e la vascolarizzazione necessaria alla crescita dell’embrione e dell’utero ne risulta menomata». Una regressione che porta ad un alto tasso di aborti spontanei.

«Le complicazioni legate alla gravidanza, come l’ipertensione o il diabete, sono inoltre più frequenti, se la donna è in età avanzata», aggiunge.

Casi isolati

Le mamme in età avanzata rappresentano ad ogni modo una minoranza. L’anno scorso, solamente cinque donne di oltre 50 anni hanno dato alla luce dei figli in Svizzera.

«Dalla nostra esperienza constatiamo che è molto raro che una donna già in là con gli anni chieda di sottoporsi ad un trattamento sulla fertilità», rileva Hohl.

L’età media di coloro che optano per la fecondazione in vitro è di 36 anni. Secondo Michael Hohl e diversi altri medici elvetici che operano nel campo della fecondazione assistita, è ingiusto che la Svizzera vieti la possibilità di ricorrere a donatrici di ovuli.

«Non capiamo le ragioni di tale divieto, quando invece è consentito donare il proprio sperma; non è corretto discriminare le donne», sostiene Hohl.

«È importante rendersi conto che a beneficiare maggiormente della donazione di ovuli non sono le donne anziane, ma soprattutto quelle giovani, le quali per diverse ragioni non hanno ovuli che possono essere fecondati».

Il parere è condiviso anche dalla dottoressa Irene Hoesli, responsabile del reparto di ostetricia dell’ospedale universitario di Basilea: «Ci sono giovani donne che sfortunatamente sono entrate prematuramente in menopausa o la cui fertilità è stata compromessa da chemioterapie», dice a swissinfo.

Una mamma anziana e senza nome

In questi casi, l’unico modo per ritrovarsi incinta è far ricorso agli ovuli delle donatrici, solitamente fecondati in vitro con lo sperma del partner prima di essere trasferiti nell’utero.

Gli esperti avvertono tuttavia che nei bambini nati da spermatozoi o ovuli donati da persone anonime possono emergere – al momento in cui scoprono che i genitori biologici non sono rintracciabili – dei problemi d’identità. Senza poi dimenticare lo stigma sociale di avere una mamma insolitamente anziana.

In campo medico si parla di gravidanza tardiva per le donne incinte di oltre 35 anni. Questo è infatti il limite di età oltre il quale è consigliato sottoporsi a test per depistare eventuali anomalie cromosomiche.

In Svizzera, dove l’età media del primo figlio è di 30 anni, le cosiddette “mamme anziane” sono quasi diventate la norma. «A dipendenza dello stile di vita, una donna di 40 anni può essere particolarmente in forma e godere di buona salute. Una volta passato il primo trimestre [periodo dopo il quale il rischio di aborto spontaneo diminuisce] la gravidanza può procedere senza particolari problemi», sottolinea Hoesli.

Per molte donne, il desiderio di maternità deve però confrontarsi a tutta una serie di problemi, più o meno reali, che rendono la scelta di avere un figlio decisamente complicata. «Ci sono stati dei cambiamenti nella società che hanno ritardato la gravidanza di molte donne. Questo è un aspetto importante della nostra era che non possiamo trascurare», conclude Michael Hohl.

(traduzione dall’inglese: Luigi Jorio)

La fecondazione in vitro è una tecnica che prevede la stimolazione delle ovaie per produrre ovociti supplementari. Questi sono poi rimossi dall’organismo e fecondati in laboratorio.

Qualche giorno più tardi, gli embrioni sono trasferiti all’interno della cavità uterina con la speranza che almeno uno riesca ad impiantarsi e a dare inizio ad una gravidanza. La procedura è autorizzata in Svizzera.

La donazione di ovuli, analogamente alla donazione di sperma, è una procedura che consente ad una donna di mettere a disposizione i propri ovociti. L’ovulo è in seguito fecondato con lo sperma del padre e impiantato.

Il futuro nascituro riceverà metà del suo patrimonio genetico dalla donatrice; la donna che darà alla luce il bambino è ciò nonostante legalmente riconosciuta quale mamma. Questa procedura non è permessa in Svizzera.

Numero di figli per donna in Svizzera (2006): 1,44 (2,7 nel 1964)
Tasso di fertilità delle donne straniere residenti nella Confederazione: 1,9.
Tasso di fertilità delle donne svizzere: 1,3.
Età media del primo parto: 30,4 anni.
Nel 2007 il numero di bambini per donna in età feconda è cresciuto dell’1,1% a 74’500.
Le donne che richiedono di sottoporsi ad una fecondazione in vitro in una delle 24 cliniche specializzate in Svizzera hanno un’età media di 36 anni.

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