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Addio ad architetto Robert Venturi, padre post-modernismo

Il famoso architetto Robert Venturi, morto a 93 anni. KEYSTONE/AP/GEORGE WIDMAN sda-ats

(Keystone-ATS) Addio al padre del postmodernismo. Il mondo dell’architettura è in lutto per la morte di Robert Venturi, uno dei grandissimi del mestiere, premiato nel 1991 con il prestigioso Pritzker Prize e celebre per quella sua frase “less is bore”, meno è una noia.

Venturi nel 1966 capovolse l’aforisma “less is more”, meno è di più, del più “serio” predecessore Ludwing Mies Van der Rohe. Progettista, professore, studioso, Venturi è morto a 93 anni nella Filadelfia dove era nato e dove nel 1960 aveva fondato il suo studio con la moglie Denise Scott Brown. A metà anni Sessanta nel trattato “Complessità e Contraddizioni nell’Architettura”, aveva argomentato che ornamenti, allusioni storiche e anche un pizzico di umorismo hanno diritto di cittadinanza nell’architettura moderna.

“Bob” Venturi era un figlio dei tempi, vicino ai creativi della Pop Art per il gusto del colore e della decorazione, ma anche al mondo classico. Mescolava arte e storia, antropologia e cultura pop. Centrale nella sua formazione fu infatti il biennio passato in Europa, grazie a una borsa dell'”American Academy in Rome”, studiando Michelangelo e Bernini e, in Spagna, Anton Gaudì.

Dopo “Complessità e Contraddizioni”, “Learning from Las Vegas” fu il suo secondo libro, altrettanto importante. Nel 1972, dopo un corso tenuto a Yale, Venturi teorizzò il valore artistico dell’architettura della Strip, trovando virtù in un tipo di costruzioni ridicolizzate dagli architetti accademici. Ed è così che lo ha ricordato sulla sua pagina Facebook l’assessore di Roma capitale all’Urbanistica Luca Montuori: “Amava Roma guardandola da Las Vegas”.

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