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Il Salone internazionale dell’alta orologeria si apre al pubblico

Il Salone internazionale dell'alta orologeria (SIHH) si è aperto lunedì a Ginevra. Obiettivo: tentare di lanciare la «transizione» di un settore in difficoltà da un anno e mezzo. La 27esima edizione è caratterizzata da un ritorno ai "valori sicuri" e - per la prima volta - dall'apertura al pubblico.

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“Abbiamo conosciuto anni più promettenti”, ha dichiarato all’Agenzia telegrafica svizzera (ATS) Fabienne Lupo, presidente della Fondazione dell’alta orologeria (FHH), che ogni anno organizza la manifestazione ginevrina.

Da 17 mesi consecutivi, il settore orologiero registra infatti un calo delle esportazioni. Secondo Fabienne Lupo, il 2016 potrebbe registrare una contrazione del 10% a 19,5 miliardi di franchi. Un valore ben lontano dalla cifra record di 22,2 miliardi di franchi del 2014 e di 21,5 miliardi del 2015.

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“Si torna a una domanda di prodotti orologieri più semplici e accessibili”, spiega la presidente della FHH. Una tendenza già riscontrata l’anno scorso che favorisce la media gamma. Essa si riflette anche sulle collezioni che saranno presentate al salone e che conferma un ritorno ai “valori sicuri”, sottolinea ancora Fabienne Lupo.

Bisogna poi considerare che il salone apre due settimane dopo l’entrata in vigore del rafforzamento del marchio “swiss made”. La presidente della FHH si dice molto felice di questa misura: “tutto ciò che tende a valorizzare il made in Switzerland è una buona cosa per l’alta orologeria”.

Per la prima volta nella sua storia, il Salone apre quest’anno le sue porte al pubblico, anche se solo per un giorno. Tra 2’000 e 3’000 clienti e curiosi potranno osservare da vicino le nuove tendenze nel campo dell’orologeria. Un aumento delle commesse non è escluso, tuttavia l’obiettivo non è di trasformare l’incontro in un “salone commerciale”: il SIHH vuole mantenere una certa esclusività.

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